Ricadute
Il progetto introduce un nuovo e concreto modello di business, dove la parte principale del prodotto non è più l’apparato elettromeccanico in quanto tale, quanto piuttosto, o almeno congiuntamente, l’intelligenza computazionale a servizio dell’apparato. Questa intelligenza va intesa in termini di connettività ed una serie di servizi resi disponibili in forma free dalla comunità e sostenuti dagli stessi produttori.
In vero produttori come Whirlpool iniziano a parlare di ciclo di lavaggio assistito, vedi (http://www.whirlpool.it/innovation/sesto-senso-live-lavatrice.content.html). Al momento però questo è poco più di una lettura automatica del manuale d’uso, mancando il feedback necessario per una individuazione fine dei parametri di lavaggio (non individuabili con la sola identificazione del tessuto, colore e capi speciali).
In estrema sintesi, il nuovo modello di business coinvolge tutti e tre gli attori principali:
- la casa costruttrice produce elettrodomestici che rappresentano i terminali del nostro social network e supportano il relativo software con aggiornamenti continui;
- I rivenditori vendono sia gli apparati che la loro assistenza. Quest’ultima consisterà di aggiustamenti locali delle ricette generali, con un conseguente innalzamento del valore del singolo rivenditore. In tal senso, il rivenditore si avvia a diventare un autorevole punto di riferimento del social network;
- I possessori degli elettrodomestici che scambiano la loro esperienza, possibilmente contribuendo a migliorare la produzione delle ricette.
Dunque, il nostro modello rappresenta un nuovo livello di maturità del mercato, che contribuirà ad allungare il ciclo di vita dei suoi prodotti grazie alle nuove tecnologie socio-informatiche.
Dunque, nell’ambito della filiera produttiva dello Smart Living, il progetto propone un’innovazione di prodotto, laddove l’elettrodomestico non è più concepito come un apparato a se stante, ma piuttosto come un componente di un ecosistema connesso mediante tecniche di IoT. La performance e la gradevolezza dell’apparato dipende fortemente dal suo grado di connettività ed operabilità in remoto, con questo mutuando un thread oramai completamente affermatosi nel settore dell’automobile. Al contempo è l’intera organizzazione del ciclo di vita del prodotto che viene ad essere rivoluzionata, dove un ruolo centrale è giocato dalla social netowrk di supporto che rappresenta un servizio a se, erogabile o da imprese specializzate o dagli stessi produttori degli elettrodomestici, comunque sia con un elevato grado di sinergia ed interoperabilità tra i brand. Dalle informazioni cumulate dal Social Network che possono scaturire programmi di manutenzione personalizzati, ivi compreso l’aggiornamento periodico del software di interazione e di esecuzione dei cicli di lavorazione, nonché programmi di innovazione del prodotto e testing dei risultati.
Il progetto inoltre amplia decisamente il concetto dell’“Abitare Intelligente”. Da un lato l’intelligenza viene coniugata con gli aspetti social, senza per questo interferire nella privacy degli abitanti. Dunque, relativamente ai soli aspetti di interesse di questi ultimi, e precisamente la condizione degli elettrodomestici, l’intelligenza artificiale di cui è dotato il social network mette a fattor comune le esigenze e le esperienze di utenti simili per suggerire soluzioni (ricette) confacenti alle loro aspettative. Si tratta di servizi concreti offerti dal social network, quanto possono essere ricette per fare bene il proprio bucato o cucinare bene una pietanza, non semplici richieste di “I like it” e risultati maggioritari. Un esempio emblematico può essere rappresentato dal robot-cucina Bimbi. Nelle sue più recenti versioni scarica dalla rete le ricette delle pietanze che si intende preparare ed accompagna l’utente su tutte le operazioni connesse, compreso il dosaggio degli ingredienti ed i tempi della loro immissione nella pietanza in preparazione. Tuttavia, se la pietanza risulta troppo salata o troppo liquida, l’utente non ha modo di comunicarlo e soprattutto di ricevere una ricetta alternativa che soddisfi meglio i suoi gusti.
Dall’altro l’abitare intelligente può meglio sposare i target green dell’abitare sostenibile. Se il singolo utente potrebbe trovarsi sprovveduto di fronte all’obiettivo di ridurre il consumo di acqua della sua lavastoviglie o ridurne il carico inquinante dovuto ai detersivi, il social network ha tutti gli strumenti di intelligenza computazionale per farlo, possibilmente adeguandosi in maniera automatica alle direttive regionali o nazionali in merito.